Bastava una parola quando la fiducia nel mediatore può sbloccare una situazione complessa
La Mediazione di Tizio e Caio è un esempio illuminante del potere della mediazione nella risoluzione dei conflitti familiari.
Due fratelli che, nonostante anni di silenzio e incomprensioni, sono riusciti a trovare un terreno comune grazie all’intervento di un mediatore esperto.
Un’Eredità Complessa
La madre di Tizio e Caio, donna previdente e lungimirante, alla sua morte, lascia ai figli un patrimonio considerevole: una villa in cui vive Tizio, una casa al mare, e quattro appartamenti situati nel centro di una grande metropoli e in altre città storiche italiane.
Alcuni di questi immobili risultavano intestati a una società, la Bell’Immobile s.s., di cui Tizio e Caio erano gli unici soci.
Oltre agli immobili, l’eredità comprendeva anche diversi conti correnti con somme considerevoli.
Nonostante l’apparente fortuna, l’eredità si rileva purtroppo una fonte di conflitto tra i due fratelli. La mancanza di comunicazione e la tensione accumulata negli anni hanno reso difficile qualsiasi tentativo di accordo. Il dissidio fra i due fratelli ha infatti origine nella loro giovinezza con accuse e recriminazioni su quale dei due sia stato il “fratello preferito”. Una situazione esplosiva ma non così rara.
Il Conflitto Iniziale
Tizio, il fratello maggiore, viveva nella villa di famiglia e gestiva la Bell’Immobile s.s. da solo, in quanto Caio aveva esercitato il recesso dalla società circa un anno e mezzo prima dell’inizio della mediazione. Tuttavia, il recesso non risultava ancora operativo, e i due non erano nemmeno riusciti a convocare un’assemblea per discuterne.
La situazione era quindi in un’impasse totale; con Tizio determinato a prendere il controllo completo della società e degli immobili, e Caio apparentemente disinteressato delle vicende successorie e famigliari.
L’Intervento della Mediazione
Consapevoli che un lungo e costoso processo giudiziario non avrebbe giovato a nessuno dei due, Tizio e Caio hanno accettato di partecipare a una sessione di mediazione; con l’obiettivo di trovare una soluzione pacifica e soddisfacente per entrambi.
Il mediatore, un professionista con anni di esperienza, ha subito compreso la necessità di evitare qualunque contatto diretto tra i due fratelli, i quali, per tutta la durata del procedimento di mediazione non mai stati messi nella condizione di incontrarsi.
La prima mossa del mediatore è stata di chiedere a ciascun fratello di presentare la propria proposta di divisione dell’eredità. Questo approccio ha avuto un duplice scopo:
consentire a Tizio e Caio di esprimere le loro esigenze e desideri e individuare eventuali punti di convergenza tra le loro posizioni.
Le Proposte di Divisione
Con sorpresa del Mediatore, le proposte di Tizio e Caio si sono rivelate sostanzialmente identiche.
Entrambi desideravano mantenere una parte degli immobili e dei conti correnti; la differenza principale tra le due proposte riguardava nulla più che un singolo immobile di scarso valore di cui entrambi rivendicavano la proprietà. Questo dettaglio ha dimostrato come, nonostante la mancanza di comunicazione e le tensioni accumulate negli anni e mai sopite, i due fratelli avessero un’idea simile su come dividere l’eredità.
Il Mediatore ha quindi presentato come fosse propria la proposta di Tizio a Caio e viceversa. Per superare l’ultima impasse, il mediatore ha quindi proposto una soluzione semplice ma efficace: Tizio avrebbe pagato a Caio la metà del valore dell’immobile conteso, mentre il resto dell’eredità sarebbe stato diviso secondo le loro proposte (anzi, la proposta del Mediatore). Questa soluzione ha avuto il merito di essere equa e rispettare i desideri di entrambi i fratelli.
La Riconciliazione
La mediazione ha avuto successo. Tizio e Caio sono riusciti a trovare un accordo soddisfacente e la mediazione ha consentito loro di chiudere tutte le partite aperte.
Questo risultato positivo dimostra come, anche nelle situazioni più complicate e cariche di tensioni emotive, la mediazione possa offrire una via d’uscita efficace.
La chiave del successo è stata la capacità del mediatore di ascoltare entrambe le parti e proporre una soluzione che rispettasse i desideri di entrambi.
La tecnica utilizzata dal Mediatore di fare propria la proposta dei due fratelli si è rivelata efficace in quanto ha evitato l’irrigidirsi delle reciproche posizioni (se la proposta fosse stata presentata come proveniente da una delle parti). Presentandola come proveniente da un terzo, ha tolto ad entrambi la possibilità di utilizzare la “scusa” dell’immobile conteso (in realtà, per entrambi irrilevante) per far saltare l’accordo, solo per indispettire il fratello.