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LA MEDIAZIONE NON É PER TUTTI
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Uno sguardo d’insieme: la Mediazione negli altri Paesi europei

La mediazione, come strumento di risoluzione alternativa delle controversie, ha guadagnato terreno in molti Paesi europei. Tuttavia, il modo in cui viene implementata e utilizzata varia significativamente da una nazione all’altra, riflettendo le differenze culturali, legali e storiche dei singoli Paesi. Esaminare come la mediazione è adottata in diverse giurisdizioni europee offre non solo una panoramica delle pratiche attuali, ma anche preziose lezioni su come migliorare e ottimizzare l’uso della mediazione.

In Italia, la mediazione è stata introdotta con il Decreto Legislativo n. 28/2010, rendendo obbligatorio il tentativo di mediazione in una serie di controversie civili e commerciali. Nonostante le iniziali resistenze, la mediazione ha iniziato a essere vista come uno strumento efficace per alleggerire il carico giudiziario.

In Germania, la mediazione è stata incorporata nel sistema giuridico in modo più strutturato e integrato. La Legge sulla Mediazione del 2012 ha formalizzato il ruolo della mediazione, con un forte focus sulla qualità della formazione dei mediatori. Come descritto da Gottwald (2012), la mediazione in Germania è particolarmente apprezzata nel contesto delle dispute commerciali e familiari, dove è vista come un modo per preservare le relazioni e trovare soluzioni pratiche e sostenibili. Il sistema tedesco si distingue per il suo approccio “orientato al problema“, che enfatizza la risoluzione pratica dei conflitti piuttosto che la semplice applicazione di principi legali.

Nel Regno Unito, l’approccio alla mediazione è principalmente volontario, sebbene i tribunali possano imporre sanzioni alle parti che rifiutano irragionevolmente di partecipare. La cultura della mediazione è ben sviluppata, soprattutto nelle dispute commerciali e del lavoro, come evidenziato da Genn (2010). La mediazione è vista come un mezzo per mantenere il controllo sui risultati e ridurre l’incertezza associata ai procedimenti giudiziari. Genn ha notato che, nonostante la mancanza di un obbligo legale, la mediazione è spesso preferita per la sua flessibilità e per il suo potenziale di ridurre i costi legali.

In Francia, la mediazione ha visto un significativo sviluppo con la legge J21 del 2016, che ha rafforzato il ruolo della mediazione nel sistema legale. Secondo Dahan et al. (2018), la mediazione in Francia è particolarmente utilizzata nelle controversie familiari e nel diritto del lavoro. La legge J21 ha introdotto un obbligo di informazione sulle alternative alla lite giudiziaria, promuovendo attivamente la mediazione da parte dei giudici. Questa riforma ha portato a una crescente adozione della mediazione, sebbene permangano differenze significative nella sua applicazione pratica rispetto ad altri Paesi europei.

In Spagna, la mediazione è regolata dalla Legge 5/2012, con un crescente interesse per l’espansione del suo utilizzo in aree come il diritto di famiglia e le controversie condominiali. Come riportato da Ruiz-Chiriboga (2019), la Spagna ha visto un aumento della mediazione online, una tendenza accelerata dalla pandemia di COVID-19, che ha reso più difficile l’accesso ai tribunali tradizionali. La mediazione online ha aperto nuove opportunità per la risoluzione dei conflitti in modo rapido ed efficiente, e viene sempre più integrata nelle pratiche legali spagnole.

Guardando all’Europa orientale, la mediazione ha avuto un percorso di sviluppo diverso. In Polonia, la mediazione è stata introdotta formalmente nel 2005, ma ha guadagnato popolarità solo negli ultimi anni. Winiarski (2017) sottolinea che, sebbene la mediazione sia ora più accettata, vi è ancora un ampio margine per aumentare la consapevolezza e l’adozione di questa pratica. In Ungheria, la mediazione è ancora in una fase iniziale di sviluppo, con una maggiore fiducia nel sistema giudiziario tradizionale. Tuttavia, come osservato da Nagy (2018), ci sono iniziative volte a sensibilizzare sia i professionisti legali che il pubblico sui benefici della mediazione.

In sintesi, l’adozione e l’implementazione della mediazione variano notevolmente tra i diversi Paesi europei. Mentre alcuni Paesi hanno sviluppato una solida cultura della mediazione, con una forte integrazione nel sistema legale, altri stanno ancora esplorando e sperimentando il suo utilizzo. Le differenze tra i vari approcci nazionali offrono opportunità di apprendimento e miglioramento, e la collaborazione tra Paesi può portare a una maggiore efficienza e a una diffusione più ampia della mediazione come strumento di risoluzione dei conflitti.

 

Bibliografia:

  • Dahan, N., Koulischer, D., & Leleu, Y. (2018). “The Impact of the J21 Law on Mediation in France: A New Era for Alternative Dispute Resolution?” Revue Internationale de Droit Comparé, 70(1), 97-115.
  • Genn, H. (2010). “Civil Mediation: A Measured Approach?” Journal of Social Welfare and Family Law, 32(1), 95-103.
  • Gottwald, P. (2012). “Mediation in Germany: Law and Practice.” Zeitschrift für Konfliktmanagement, 2012(5), 205-213.
  • Nagy, B. (2018). “Mediation in Hungary: Challenges and Opportunities.” Central European Journal of Public Policy, 12(1), 65-79.
  • Ruiz-Chiriboga, O. (2019). “Online Mediation in Spain: Legal and Practical Developments.” Revista Española de Mediación, 2019(2), 45-58.
  • Winiarski, M. (2017). “The Growing Role of Mediation in the Polish Legal System.” Polish Yearbook of International Law, 37(1), 275-288.

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